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Mezzi finanziari 2016

Nell’anno oggetto del rapporto sono stati stanziati in totale 94,1 milioni di franchi per i provvedimenti nel settore della produzione animale (promozione dell’allevamento e contribuiti ai costi per l’eliminazione dei sottoprodotti di origine animale incl.).

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Uscite nel settore della produzione animale

Provvedimenti sul mercato del bestiame da macello e della carne 

Sulla base di un accordo di prestazione, l’UFAG ha delegato alla cooperativa Proviande compiti esecutivi nel settore del mercato del bestiame da macello e della carne.

Classificazione neutrale della qualità 

In virtù dell’ordinanza sul bestiame da macello, Proviande provvede alla classificazione della qualità delle carcasse nei macelli di grandi dimensioni (26 aziende alla fine dell’anno oggetto del rapporto). Per macelli di grandi dimensioni si intendono quelle aziende in cui vengono macellati in media più di 120 suini o circa 23 capi di bestiame grosso a settimana. Per gli animali delle specie bovina, ovina, caprina ed equina la muscolatura e il grado di ingrasso vengono determinati otticamente, applicando la cosiddetta CH-TAX. Per gli animali della specie suina, invece, la muscolatura (la quota di carne magra) viene stabilita utilizzando apparecchi appositi. I risultati della classificazione neutrale della qualità sono registrati in maniera centralizzata in un server di Identitas AG. Salvo poche eccezioni, la qualità degli animali macellati va determinata anche in tutti gli altri macelli; in questi casi, tuttavia, la classificazione viene effettuata dagli impiegati di queste strutture. La classificazione neutrale della qualità serve ad aumentare la trasparenza, a migliorare la qualità delle carcasse, a scopi statistici e ad allestire un corretto conteggio degli animali da macello.

Fornitori e acquirenti possono contestare il risultato della classificazione neutrale della qualità. Per gli animali della specie suina la contestazione deve avvenire entro
6 ore, per gli animali delle altre specie entro 24 ore dalla macellazione. Nell’anno
oggetto del rapporto sono stati classificati 688 533 animali macellati della specie bovina e ovina secondo la CH-TAX. Di queste sono state contestate le classificazioni di 18 003 animali (2,61% della totalità degli animali classificati rispetto al 2,41% dell’anno precedente). Le contestazioni sono avvenute nell’88 % dei casi su richiesta del fornitore e nel 12 % su richiesta dell’acquirente.

Nell’anno oggetto del rapporto il risultato della riclassificazione relativa alla muscolatura è rimasto invariato nel 32,1 per cento degli animali. Con la riclassificazione il 43,7 per cento degli animali ha guadagnato mezza classe e il 16,5 per cento ne ha persa metà. Il 4,6 per cento delle carcasse ha guadagnato una classe piena e il 2,9 per cento ne ha persa una.

Per la copertura di grasso, nella riclassificazione i dati restano invariati per il 61,7 % degli animali. Con la riclassificazione il 22,1 % degli animali ha guadagnato mezza classe e il 16,1 % ne ha persa metà. Lo 0,1 % degli animali ha perso una classe piena nella riclassificazione.

Negli ultimi anni si è osservato un aumento della muscolatura degli animali macellati riconducibile al maggior livello di conoscenza degli allevatori. Nel 2016 sono stati classificati come bene in carne e molto bene in carne quasi il 68 % dei torelli, il 33 % dei vitelli e il 60 % degli agnelli. Nel 2005 erano stati rispettivamente, il 43, il 17 e il 43 %. Per le vacche, invece, nello stesso periodo la muscolatura è rimasta la stessa: negli ultimi anni è rientrata nelle classi scarnate e molto scarnate una percentuale compresa tra il 40 e il 47 % delle vacche macellate. Questa evoluzione è riconducibile alla grande quantità di vacche da latte e alla detenzione di speciali razze da latte.

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Sorveglianza dei mercati pubblici e organizzazione dei provvedimenti di sgravio del mercato

Prima dell’inizio dell’anno civile Proviande, in collaborazione con i Cantoni e le organizzazioni contadine, allestisce un programma annuale nel quale sono definiti i mercati pubblici per bestiame da macello e ovini. Tale programma indica il luogo e la data dei singoli mercati, nonché le categorie di animali che possono esservi presentate.

Nonostante il calo degli effettivi di bestiame e del numero di mercati per bestiame grosso (-3 mercati per bestiame grosso), nell’anno oggetto del rapporto sono stati acquistati all’asta 4373 animali in più (+7,7 %) rispetto all’anno precedente. Il numero di pecore acquistate all’asta, invece, è sceso rispetto al 2015 di 222 animali (-0,33%). Nell’anno oggetto del rapporto il numero di mercati per ovini è diminuito a 310 (-10 mercati ovini).

Nei periodi di eccedenze stagionali, o comunque temporanee, sui mercati gli animali non vendibili sono assegnati ai titolari di quote di contingenti che sottostanno all’obbligo di ritiro. Nel quadro di tale sgombero del mercato, Proviande ha assegnato 1708 capi della specie ovina e 129 della specie bovina a commercianti titolari di una quota di contingente doganale, che, per tali ritiri, devono pagarle il prezzo settimanale stabilito.

Cifre inerenti ai mercati pubblici sorvegliati – 2016

CaratteristicaUnitàBestiame grossoOvini
Mercati pubblici sorvegliatiNumero680310
Animali acquistati all’astaNumero61 10868 058
Numero medio di animali per mercatoNumero90220
Quota degli animali presentati rispetto alle macellazioni totali%1432
Animali assegnati (sgombero del mercato)Numero1291 708

Fonte: Proviande


Come di consueto, anche nella primavera ed estate 2016 l’offerta di vitelli da macello ha superato la domanda. A sostegno dei prezzi, 52 aziende di trasformazione della carne hanno immagazzinato 631 tonnellate di carne di vitello, che sono poi state smaltite in autunno. L’UFAG ha contribuito, stanziando 3,1 milioni di franchi (ca. 5 fr. il kg), a ridurre i costi di stoccaggio e la perdita di valore causata dal congelamento.

Provvedimenti sul mercato delle uova

La domanda di uova cala considerevolmente soprattutto dopo Pasqua. Onde attutire le ripercussioni delle fluttuazioni di mercato stagionali, dopo aver sentito le cerchie interessate, nell’ambito dei crediti stanziati nel 2016 sono stati messi a disposizione 1,7 milioni di franchi circa per il finanziamento di misure di valorizzazione. Nell’ambito della cosiddetta «azione di spezzatura» i fabbricanti di prodotti a base di uova hanno valorizzato nell’industria alimentare svizzera gli albumi e i tuorli di più di 14,5 milioni di uova di consumo indigene, sgravando quindi il mercato delle uova di consumo in guscio. Sul fronte del commercio al dettaglio è stato ridotto il prezzo di 7,9 milioni di uova di consumo a beneficio dei consumatori: la Confederazione ha versato un contributo di 9 centesimi per ogni uovo spezzato e di 5 per ogni uovo ribassato; la categoria ha contribuito allo sgravio del mercato con circa lo stesso importo. In totale, alle azioni di spezzatura e di riduzione del prezzo hanno partecipato rispettivamente 14 e 8 aziende.

Provvedimenti per la valorizzazione della lana di pecora indigena

In virtù dell’ordinanza concernente la valorizzazione della lana di pecora indigena, nel 2016 l’UFAG ha sostenuto progetti innovativi di valorizzazione della lana di pecora. Ha altresì erogato contributi alle organizzazioni di solidarietà che, al fine di valorizzarla, hanno perlomeno il compito di cernere, lavare e vendere per la trasformazione in prodotti finiti la lana indigena raccolta. Queste organizzazioni hanno il compito di cernere, lavare e vendere per la trasformazione in prodotti finiti la lana indigena raccolta. Eccezionalmente, il lavaggio può essere effettuato all’estero. In tale contesto l’UFAG nel 2016 ha sostenuto otto progetti innovativi stanziando un importo totale di circa 0,35 milioni di franchi.

Le organizzazioni di solidarietà che, con il loro lavoro, hanno assicurato la raccolta, la cernita, il lavaggio e la cessione di circa 263 tonnellate di lana di pecora per la trasformazione in prodotti finiti all’interno del Paese sono state 7. Il contributo della Confederazione per chilogrammo di lana lavata è stato di 2 franchi, per un importo totale di circa 0,5 milioni di franchi.

Promozione dell’allevamento 

Secondo l’articolo 144 LAgr, i contributi federali per la promozione dell’allevamento possono essere versati solo a organizzazioni di allevamento riconosciute. Queste sono pubblicate sul sito Internet dell’UFAG (organizzazioni di allevamento). Le disposizioni d’esecuzione sono sancite nell’ordinanza sull’allevamento del bestiame (OAlle; RS 916.310).  Quest’ultima stabilisce le condizioni che deve adempiere un’organizzazione di allevamento di animali delle specie bovina, suina, ovina e caprina, nonché di equidi, conigli, pollame, api mellifere e camelidi del nuovo mondo per ottenere dall’UFAG un riconoscimento di dieci anni.

Con l’entrata in vigore, il 1° gennaio 2013, del testo rivisto dell’OAlle, i contributi per animale iscritto nel libro genealogico sono assegnati soltanto per animali: a) i cui genitori e nonni sono iscritti o menzionati in un libro genealogico della medesima razza o b) la cui percentuale di sangue della relativa razza è di almeno l’87,5 %. Inoltre, le misure zootecniche possono essere computate soltanto per gli animali il cui proprietario è domiciliato in Svizzera o nel Principato del Liechtenstein e, durante l’anno di contribuzione, è membro attivo di un’organizzazione di allevamento riconosciuta. Una misura zootecnica dà diritto a un unico contributo per animale e per anno.

Nel 2016 sono stati versati contributi a favore di misure zootecniche per un totale di 32,6 milioni di franchi a 21 organizzazioni di allevamento riconosciute. In tal modo si sostengono in particolare la tenuta del libro genealogico e l’esecuzione di esami funzionali. Per la conservazione delle razze svizzere e per i progetti di ricerca riguardanti risorse zoogenetiche sono stati versati ulteriori 1,5 milioni di franchi a organizzazioni zootecniche riconosciute, a organizzazioni riconosciute per la realizzazione di progetti per la conservazione delle razze svizzere e a istituti di ricerca.

Uscite nel settore dell'allevamento di animali

Ripartizione dei fondi – 2016

Il settore dell’allevamento di bovini ha beneficiato di circa 23,5 milioni di franchi, ovvero del 68,8 % dei fondi a disposizione per l’allevamento, due terzi dei quali stanziati per l’esecuzione di esami funzionali del latte. I contributi federali per l’allevamento consentono di ridurre i costi delle prestazioni delle organizzazioni a vantaggio degli allevatori. Gli allevatori pagano, ad esempio, tariffe inferiori per gli esami funzionali del latte.

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Verifica delle organizzazioni di allevamento

Per controllare l’impiego dei fondi per la promozione dell’allevamento di animali si effettuano verifiche presso le organizzazioni di allevamento riconosciute svolgendo in ciascuna di esse almeno un controllo in loco sull’arco di cinque anni. Nel 2016 sono state condotte ispezioni presso cinque organizzazioni, stilando i rispettivi rapporti, dove sono state presentate eventuali lacune e fornite indicazioni per eliminarle.

Conservazione delle razze svizzere e progetti di ricerca riguardanti risorse zoogenetiche

Le risorse zoogenetiche hanno un’enorme valenza per l’alimentazione e l’agricoltura e possiedono altri valori significativi dal profilo economico e sociale. Anche il loro valore opzionale è considerevole. Al fine di reagire, in futuro, a nuove condizioni quadro come cambiamenti climatici, nuove malattie, aspettative della società o specifiche esigenze per i prodotti, è possibile che le antiche razze acquistino nuovamente maggiore importanza. Anche il loro valore ereditario, di cui potrebbero beneficiare le future generazioni, e il loro valore esistenziale, dato dal solo fatto di esistere, sono notevoli. L’UFAG sostiene, pertanto, diverse misure per conservare e promuovere le razze svizzere di animali da reddito a rischio d’estinzione. Il sostegno finora concesso sul piano finanziario, logistico e scientifico dalla Confederazione ha avuto un effetto positivo sugli effettivi.

Al momento sono sostenute 23 razze di diverse specie animali (bovini, equini, ovini, caprini, suini, api, conigli e polli) a rischio di estinzione a causa delle dimensioni ridotte degli effettivi, di un grado di consanguineità troppo elevato o di motivi tradizionali. Organizzazioni di allevamento riconosciute, ONG e istituti di ricerca possono inoltrare progetti per la conservazione e la promozione di razze minacciate. Tali progetti comprendono misure di salvaguardia specifiche e provvedimenti coordinati con prodotti particolari orientati al mercato. Oltre ai progetti di conservazione gli istituti di ricerca possono inoltrare progetti di ricerca volti a rilevare e a migliorare la varietà genetica. In collaborazione con l’Associazione svizzera per la produzione animale, l’UFAG organizza un workshop annuale sulle risorse zoogenetiche; con le altre parti coinvolte il pool genetico nazionale per bovini, suini, equini e caprini (misure ex-situ) viene costantemente ampliato. L’UFAG si impegna molto anche a livello internazionale nel settore delle risorse zoogenetiche. Ad esempio partecipa attivamente all’European Regional Focal Point, un’associazione di oltre 45 Stati europei, e collabora in diverse commissioni e gruppi di lavoro della FAO.

Contributi di eliminazione

La Confederazione concede contributi per l’eliminazione dei sottoprodotti di origine animale allo scopo di non danneggiare la salute dell’uomo, e degli animali, nonché l’ambiente.

Nell’anno oggetto del rapporto sono stati corrisposti in totale 47 765 526 franchi di contributi per l’eliminazione, il che corrisponde a una diminuzione dell’1,4 % rispetto all’anno precedente. La seguente tabella presenta la ripartizione secondo evento e specie:

Evento e specie    Contributo per unitàTotale franchi
Nascita bovinofr. 25.– / animale17 307 725
Macellazione bovinofr. 25.– / animale15 714 522
Macellazione suinofr. 4.50 / animale12 009 253
Macellazione caprinofr. 4.50 / animale139 990
Macellazione ovino    fr. 4.50 / animale994 023
Macellazione equidefr. 25.– / animale56 750
Macellazione pollamefr. 12.– / tonnellata1 543 262

Su mandato della Confederazione, la gerente della banca dati sul traffico di animali (BDTA) versa i contributi agli aventi diritto in base alle relative notifiche presenti nella BDTA.

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Banca dati sul traffico degli animali

La banca dati sul traffico degli animali (BDTA) crea le basi per la rintracciabilità in caso di epizoozie e per la sicurezza alimentare. La BDTA è stata istituita nel 1999 durante la crisi della ESB (encefalopatia spongiforme bovina, o «mucca pazza») e da allora continuamente ampliata al fine di garantire l’esecuzione di richieste in ambito veterinario e agricolo.

Dal 2016 i detentori di animali possono trasmettere le marche auricolari, tramite relativa notifica alla BDTA a un altro numero BDTA. Finora questa attività era riservata all’help desk BDTA. Ciò si rivela particolarmente utile quando il parto delle vacche in gestazione è previsto durante l’estivazione.

Gli organi esecutivi cantonali e federali (ruolo «uffici») e l’help desk BDTA possono visualizzare dove sono stati trasferiti i suini di un allevamento. La base per la visualizzazione dell’azienda fornitrice è costituita dall’indicazione del numero BDTA dell’azienda di provenienza in occasione della notifica di entrata o di quella di macellazione. Il 1°gennaio 2016 nell’ambito del programma di analisi sulla salmonella è stata introdotta la notifica della stabulazione di pollame nella BDTA. Contemporaneamente alla notifica della stabulazione, il detentore di animali può creare il modulo di analisi con cui invia campioni a un laboratorio autorizzato.

Dal release avvenuto a maggio del 2017 il gestore dell’azienda può creare un documento di accompagnamento senza indicazioni temporali. Come finora un’uscita può essere notificata al più presto il giorno precedente sulla BDTA.

Ora per quanto riguarda il bestiame bovino e nel caso della notifica di uscita si indica l’età attuale degli animali in giorni. Nel bestiame bovino appaiono inoltre la data del decesso e la data dell’ultimo parto. I detentori di bovini e i macelli hanno ora la possibilità di esportare con un semplice clic in un documento Excel non formattato l’effettivo di bestiame bovino e l’elenco degli animali macellati.

Nella BDTA i detentori di animali possono scegliere le razze di bovini «zebù», «pustertaler sprinzen» e «bordelaise».

Dal release di ottobre l’utente può cambiare ruolo, oltre tramite alla funzione esistente, anche mediante un campo di selezione nelle colonne grigie (breadcrumbs navigation).

Ora anche associazione e organizzazioni di allevamento possono consultare le notifiche relative a suini e a pollame, a condizione che il detentore di animale responsabile abbia rilasciato il diritto di consultazione.

Il detentore di animali può ordinare etichette con il numero di marca auricolare tramite l’apposito modulo. Nella BDTA è possibile navigare lungo l’intero albero genealogico, facendo un doppio clic sul numero della marca auricolare di madre, padre e discendenti.

Nel caso di notifiche di entrata di suini può essere opzionalmente indicata una categoria (suinetto in età da svezzamento, mezzanotto da ingrasso, suino da macello, scrofa, verro, rimonta altri). Grazie a questa indicazione il servizio sanitario per l’allevamento porcino può riprendere i dati dalla BDTA il che semplifica il compito per i produttori di suini poiché devono effettuare la notifica soltanto in un posto.

Anche il calcolatore di UBG ha portato nuovi vantaggi: dall’estate del 2016 è disponibile la previsione del carico per i periodi di estivazione. Per il calcolo devono essere indicati il carico usuale e la data probabile di discesa dall’alpe. In base ai dati d’entrata e dell’inizio del pendolarismo dei bovini registrati nella BDTA, l’azienda di estivazione riceve la sua previsione individuale sulla permanenza sull’alpe. In tal modo è calcolato per tutti gli animali della specie bovina che secondo la notifica della BDTA si trovano sull’alpe un valore di categoria UBG tenendo conto dell’invecchiamento per l’anno in corso. Concretamente all’agricoltore si indicano i carichi normali fino alla data di discesa dall’alpe inserita nel sistema. Inoltre si calcola quando saranno raggiunti il valore soglia e l’esatto carico normale. Se il carico è interrotto, il calcolatore di previsioni fornisce per l’intero ultimo periodo di carico un valore utilizzabile. Grazie a questa funzione le aziende di estivazione e quelle con pascoli comunitari possono pianificare ancora meglio e ottimizzare la permanenza sull’alpe.

Il plug-in «Silverlight» utilizzato dalla BDTA non sarà più supportato da tutti i browser. Pertanto l’UFAG ha incaricato la gerente della BDTA di elaborare una soluzione.

Effettivi massimi 

In virtù dell’articolo 46 LAgr, il Consiglio federale stabilisce gli effettivi massimi di ogni azienda per l'allevamento e l’ingrasso dei suini, la detenzione di ovaiole, l’ingrasso di polli, tacchini e vitelli. In tal modo si mira a tutelare le aziende familiari vincolate al suolo. In caso di superamento delle soglie stabilite, l’azienda deve pagare una tassa su ogni animale in eccesso. L’importo della tassa è fissato in modo che detenere più animali del dovuto non sia economicamente interessate. Nell’anno oggetto del rapporto sono state svolte diverse verifiche a questo proposito, irrogando le rispettive sanzioni.
L’UFAG può autorizzare, previa richiesta, effettivi più elevati. Possono inoltrare una richiesta di autorizzazione:

le aziende che forniscono la prova che le esigenze ecologiche sono rispettate (PER) senza cedere concime aziendale a terzi;

le aziende di allevamento di suini che valorizzano sottoprodotti della trasformazione del latte e di derrate alimentari nell’interesse pubblico; almeno il 25 per cento o il 40 per cento del fabbisogno energetico dei suini deve essere coperto rispettivamente con sottoprodotti provenienti dalla trasformazione del latte oppure con sottoprodotti di derrate alimentari non provenienti dalla trasformazione del latte;

le aziende sperimentali nonché le stazioni di ricerca della Confederazione.

Nel 2016, hanno usufruito di una simile autorizzazione 22 aziende che foraggiavano suini con sottoprodotti della trasformazione del latte e di derrate alimentari, 10 aziende che adempivano la PER e spandevano i concimi aziendali sulle proprie superfici e 2 aziende per attività sperimentali e di ricerca.

Hans Ulrich Leuenberger, UFAG, Prodotti animali e allevamento, hansulrich.leuenberger@blw.admin.ch
Hanspeter Lüthi, UFAG, Settore Prodotti animali e allevamento
Corinne Boss, UFAG, Settore Prodotti animali e allevamento
Marcel Zingg, UFAG, Settore Prodotti animali e allevamento
Yves Schleppi, UFAG, Settore Prodotti animali e allevamento
Colette Schmid, UFAG, Settore Prodotti animali e allevamento
Fabian Zwahlen, UFAG, Settore Prodotti animali e allevamento

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